Anno 2006: Abisso Bueno Fonteno
La grossa mole di lavoro in prospettiva di una seria campagna di ricerca esplorativa viene nuovamente comunicata ai gruppi speleologici lombardi, e in data 27 aprile 2006, si svolge una riunione informale presso la sede del G.S. Montorfano Cai a Coccaglio. Per l'occasione vengono invitati anche i gruppi di Lovere (Bg) e della Valtrompia (Bs).
Lo scambio reciproco di dati ed informazioni, non può che sfociare nell'intenzione di dare vita ad un progetto di ricerca in comune, al quale tutti i presenti aderiscono: il G.S. Valle Imagna Cai-Ssi, il G.S. Montorfano Cai Coccaglio, lo Speleo Valtrompia e lo Speleo Cai Lovere.
Il mese di maggio 2006, diventa decisivo per tutto l'evolversi. Durante ricerche in esterno, a bassa quota (770 m), soci dello Speleo Cai Lovere scoprono l'ingresso di quello che diventerà l'Abisso Bueno Fonteno. Sarà la giusta miccia per far esplodere il progetto e i suoi esploratori: già oltre un chilometro e mezzo di rilevato dopo tre domeniche, in ambienti veramente vasti e inusuali per il territorio bergamasco, è la conferma dell'esistenza di tutto quello che si era ipotizzato.
Gli esploratori si rendono subito conto dell'importanza storica del ritrovamento, vista la grande distanza (in linea d'aria ed in qualsiasi direzione), con le ipotetiche risorgenze delle acque. Il Progetto nasce in questo momento: sull'intenzione di condurre uno studio speleologico del grande sistema carsico appena individuato, seguendo una seria metodologia di ricerca. L'idea riceve immediatamente il sostegno e l'interessamento del Museo Civico di Scienze Naturali di Lovere (Bg), rappresentato dal Dott. Aldo Avogadri.
I gruppi aderenti immediatamente istituiscono un regolamento interno, e procedono impostando delle linee generali sulla conduzione delle ricerche. L'avvicinarsi dell'estate e di un clima "torrido", rende fastidiosa la ricerca in esterno, quindi l'attenzione è rivolta maggiormente a Bueno Fonteno, che in pochi mesi raggiunge l'incredibile sviluppo di otto chilometri, con diramazioni aperte in ogni direzione. In questo periodo viene esplorata la via che dall'ingresso conduce al fondo di –451 metri, terminante nel profondo Sifone Smeraldo, il quale riceve acque anche da un altro ignoto corso d'acqua. Durante il tragitto vengono scoperti saloni di dimensioni spropositate: Fonteno Beach, Ciclopico e Mastodont (con altezze che superano i cento metri), un tratto completamente fossile e tutto il resto percorso da diversi corsi d'acqua che confluiscono man mano si scende. Il sifone Smeraldo non verrà superato, ma percorrendo il fiume che proviene dall'amonte (L'Apoteosi), si scoprono grosse gallerie di origine freatica, che ricevono a loro volta altre acque da tre imponenti diramazioni.
Nell'autunno 2006, il Progetto viene presentato all'assemblea annuale dell'Ente Regionale Speleologico Lombardo (Morterone 24/09/2006), con richiesta di patrocinio. Nel frattempo si terminano le prime riprese video, grazie all'aiuto offertoci dal G.S. Valceresio (Va), in modo da poter presentare la scoperta al ritrovo annuale internazionale di Casola 2006, e ai comuni compresi nell'area carsica interessata.